La più grande delle tre strutture è il Padiglione dell’Arte: i visitatori vengono subito accolti da una biblioteca contenuta in piccolo volume solitario che segnala l’ingresso. Da qui entrano poi nell’edificio vero e proprio che, allungato e biforcuto, ospita al suo interno diverse sale espositive. Le due ali del Padiglione sono collegate fra loro da un percorso coperto che delinea un cortile aperto nel cuore dell’edificio.
Gli spazi interni, definiti dal loro aspetto grezzo, mostrano con orgoglio il cemento a vista mentre una serie di aperture tagliate nelle pareti e nel tetto forniscono l’illuminazione naturale degli ambienti.
Infine, la copertura praticabile offre ai visitatori ampie vedute verso il paesaggio circostante.
“Il Padiglione dell'Arte ha modificato il sito collinare e si è adattato ad esso. E anche noi ci siamo adattati alla bellezza di questo progetto. Entrare nel Padiglione dell’Arte è come entrare in una scultura che ci assorbe completamente e ci permette di percepire lo spazio, la luce, l’ombra, il tempo.” – ha commentato l’architetto Carlos Castanheira.
Il secondo edificio è una cappella incastonata nella collina, progettata per offrire un luogo di meditazione e introspezione. A segnare la sua geometria pura, ispirata alla purezza della sua funzione, un’unica piccola apertura che permette alla luce naturale di illuminare lo spazio, rendendo ancora più mistico e simbolico.
A completare il complesso la torre panoramica che, situata lungo la collina, emerge dalla pineta con la sua struttura obliqua. Salendo la struttura è punteggiata di piccole aperture che offrono scorci verso l’esterno ma il vero spettacolo è in cima, dove si apre una grande terrazza affacciata verso le montagne e la valle sottostante.
“La finitura quasi grezza del calcestruzzo a vista contrasta con la purezza della forma. Nonostante il suo aspetto semplice, l'essenza della torre è complessa. La sua funzione è l'essenza dell'architettura" – ha commentato Castanheira.
Crediti fotografici: Fernando Guerra