La nuova struttura è collegata all’edificio dei forni crematori da una sorta di ombelico funzionale. La planimetria è stata studiata in modo che al visitatore, arrivando, appaia solo il primo edificio, quello all’interno del quale avvengono le cerimonie.
Quattro setti leggermente ricurvi accostati tra loro, costituiscono il perimetro del padiglione. Alle estremità di questi si aprono le vetrate a tutta altezza, che formano l’entrata, l’uscita e le finestrature dei salottini.
Lo spazio centrale, la Sala del Commiato, è illuminato da un lucernaio di forma ovale. La luce proveniente esclusivamente dall’alto, rende rarefatta l’atmosfera, e comunica pace e raccoglimento. Il padiglione è rivestito esternamente da una pelle di zinco grigio chiaro, a finitura ondulata. L’edificio che ospita i forni crematori ha una forma squadrata, è leggermente più basso del padiglione antistante ed è un puro volume funzionale. Il corridoio di collegamento con la Sala del Commiato unisce i due edifici in modo organico, e rafforza tutta la composizione, lungo una linea, un segno lieve che aiuta a fermare lo sguardo e guidare il visitatore all’interno del padiglione.
Crediti fotografici: GrisDainese