Sono oltre dieci anni che Lodi reclama questo recupero e l’ex linificio che sorge dal 1909 lungo i binari della Milano-Piacenza dovrà diventare un polo della cultura destinato a ospitare i beni artistici della città, le ceramiche storiche, gli oltre 300 quadri, fra cui molti Piazza, grande bottega del ‘500 Lombardo, e due Hayez, un locale per aggregare le persone e spazi per le conferenze.
All’inaugurazione sarà pronto il locale dell’Archivio con documenti antichi fino al 1300. Nei 50mila metri quadrati del complesso ci sono già Poste, liceo artistico, ufficio tecnico del Comune, Agenzia delle Entrate, Centro di formazione professionale, Cisl, cui si affiancherà lo Spazio polivalente. Una volta terminati i lavori, previsti fino a marzo 2026, ci saranno: uffici, sala lettura, sala mostre temporanee e archivi al piano interrato; il piano rialzato ospiterà il Museo, l’auditorium, uffici e sala lettura, laboratori, sale mostre temporanee, un bar e il ristorante; il piano soppalcato ospiterà laboratori ludici. Proprio là dove un tempo 200 operai facevano turni di 11 ore (poi negli anni cinquanta erano 1.600) e oggi vi giace un rudere industriale dal 1967.