Dismessa la funzione militare negli anni 90, il panificio e uno dei due silos sono stati destinati alla locale Università, mentre l’intero comparto è stato oggetto di una procedura per la selezione di un pool di imprese con un progetto, redatto dallo studio veronese MPET assieme a una vasta schiera di consulenti, per la realizzazione di residenze, housing sociale, servizi, il recupero delle mura e la formazione di un grande parco pubblico (che vede coinvolti i paesaggisti olandesi West 8).
La nuova funzione universitaria per l’ex panificio, con aule ai piani inferiori, spazi per i docenti ai livelli superiori e una biblioteca nel maestoso sottotetto, ha comportato il ribassamento dei tre cortili fino alla quota dell’interrato e la loro chiusura con volte in ferro e vetro ad arco ribassato, oltre alla riconnessione dei percorsi orizzontali e verticali con passerelle e scale metalliche – tra cui quelle di sicurezza, ricavate internamente alla fabbrica a differenza che nel silos dove sono esterne, a conferma che rigore, metodo e principi si devono sempre confrontare con il caso per caso – e a una complessa dotazione impiantistica. Le partizioni interne sono quasi sempre vetrate, mirando a una lettura integrale delle spazialità rigorose e vigorose; al piano terra la conservazione degli elementi materici – intonaci, residui dei forni e delle canne fumarie, eccetera – si fa più spinta, fino quasi a scivolare nel pittoricismo.
Crediti fotografici: Michele Albrigo