A Scampia, uno dei quartieri simbolo della città di Napoli, Piloda
Building/Operazione Srl si appresta a realizzare il più grande progetto
di rigenerazione urbana di Napoli firmato da Settanta7, studio di
architettura internazionale.
L’intervento, la cui cantierizzazione è
cominciata alla fine del 2024, rientra nel più ampio Progetto "ReStart
Scampia" che comprende nel suo complesso la demolizione delle Vele
Gialla, il cui abbattimento è già in corso, e Rossa, la riqualificazione
della Vela Celeste e la costruzione di 433 nuovi alloggi
energeticamente autosufficienti. L’insediamento sarà arricchito da spazi
dedicati all'agricoltura urbana, un parco pubblico, una fattoria
didattica, un mercato di prossimità, una scuola per l’infanzia e un
centro civico per attività sociali e culturali.
La Scampia del
futuro sta già nascendo. L’area del Lotto M prenderà vita entro due
anni. Al posto dell’edificio sorgeranno 145 alloggi nuovi:97, suddivisi
nei tre edifici del Lotto A; 48 nel lotto L, con asili nido, Civic
Center, spazi comunitari e un intero ecosistema urbano. L’ecoquartiere
immerso nel verde sarà realizzato, su progetto di Settanta7, secondo
standard di massima efficienza energetica: NZEB – edifici a energia
quasi zero—e prevede l’impiego di 100 unità lavorative, 25 ditte
specializzate e 50, tra architetti e progettisti del Piloda Building.
Finanziato
con 159 milioni di euro provenienti da Fondi PNRR, PON METRO e
Periferie, "ReStart Scampia" rappresenta un impegno concreto per
migliorare la qualità della vita dei residenti, promuovendo la
sostenibilità ambientale e sociale, l'integrazione della comunità e lo
sviluppo di infrastrutture moderne e accessibili. Re Start non è solo un
progetto di rinnovamento urbano, ma un processo di riflessione sul
passato che plasma il futuro. La perimetrazione del cantiere sembra
essere stata pensata in modo da lasciare uno stretto varco, una frattura
visibile che simbolicamente separa ciò che è stato da ciò che sarà. I
graffiti che adornano la celebre Vela Celeste raccontano, come un grido,
il disagio di chi vi ha vissuto. Immagini di numeri e parole incise
sulle pareti, come “303” e “506”, non sono solo segni di
identificazione, ma testimonianze di una vita vissuta tra speranze e
difficoltà. La foto di Maradona, simbolo di un tempo che segna le radici
della città, e il nome “Simona”, un ricordo che invita a non perdere
mai di vista l’aspetto umano, il legame emotivo che rende ogni luogo un
pezzo di vita.
Progettista Architettonico: