L’edificio nella sua forma originale era stato realizzato nel 2001, con l’obiettivo di preservare la memoria del suo passato industriale attraverso il mantenimento e la ristrutturazione dell’involucro edilizio, ricreando con la stessa tecnologia costruttiva alcune parti nuove mancanti e recuperando le vecchie strutture esistenti rivestendole con una nuova pelle.
Il complesso edilizio avrebbe quindi conservato la sua vocazione produttiva ma doveva necessariamente rimodificarsi per adattarsi alle nuove necessità d’uso.
Il nuovo edificio non consuma suolo vergine, segue i principi del “costruire sul costruito”, utilizza anche parte delle vecchie fondazioni, non ha parti interrate e quindi non sono stati necessari nuovi scavi. I materiali con cui è stato costruito sono in parte riciclati e tutti riciclabili.
A caratterizzare la sede milanese di Prysmian Group concorrono soprattutto le serre a tripla altezza, di collegamento con i blocchi uffici.
La copertura delle serre è costituita da una struttura a falde inclinate tamponata con dei serramenti in alluminio caratterizzati da ampie vetrate.
Le scelte di interior design e space planning dialogano in modo armonico con l’architettura essenziale a partire dai materiali scelti: vetro, alluminio anodizzato, acciaio inox, metacrilato.
Lo stile dell’arredo volutamente sobrio si accende di colore nelle zone informali e nelle serre, dove la luce naturale ne esalta le cromie, valorizzandole. Il building ha rappresentato anche l’occasione per innovare le modalità legate al modo quotidiano di lavorare.
Crediti fotografici: Dario Tettamanzi