La ricerca di nuove soluzioni per l’abitare dedicate agli anziani interessa tutti i paesi per i quali le prospettive demografiche prevedono nei prossimi anni una crescita rilevante di questa fascia di popolazione.
I modelli esistenti, infatti, non sono ancora adeguati all’evoluzione degli stili di vita e dei sistemi di cura che questa fase della vita sempre di più richiede. I nuovi modelli ipotizzati e sperimentati per rispondere ai bisogni abitativi degli anziani si stanno evolvendo in contesti molto differenti sotto l’aspetto culturale, normativo e delle risorse messe a disposizione; tuttavia, presentano alcuni aspetti comuni: in particolare, la ricerca di soluzioni che favoriscano la permanenza degli anziani nella propria casa o in alloggi che ne mantengano gli elementi fondamentali.
Da questa riflessione traggono origine forme residenziali intermedie quali strutture abitative e strutture residenziali comunitarie, che possono rispondere all’evoluzione delle necessità degli anziani permettendo loro di continuare a vivere in alloggi che conservano molte caratteristiche delle abitazioni individuali, quali l’autonomia e la possibilità di gestire e organizzare gli spazi individuali. Uno di questi progetti, denominato Grace, si trova a Milano nel quartiere di Figino, all’interno del progetto di housing sociale Borgo sostenibile, sviluppato e gestito dal Fondo Immobiliare di Lombardia.
Il progetto Borgo SostenibileÈ un complesso residenziale composto da 321 appartamenti in locazione a canone calmierato e secondo una soluzione abitativa che promuove la diffusione di un’idea di abitare sostenibile e collaborativo. Oltre agli appartamenti, vi sono spazi comuni a disposizione degli inquilini, un parco lineare, una promenade interna all’intervento, una piazza pubblica sulla quale si affacciano negozi e servizi. I principali destinatari dell’intervento di housing sociale sono le famiglie con bambini e le giovani coppie.
Il contesto nel quale si trova Grace,, non è secondario: questo progetto ha infatti come obiettivo proprio l’integrazione tra l’ambiente terapeutico e il quartiere circostante.
Il progetto Grace è composto da:
- appartamenti destinati ad anziani autonomi soli o in coppia, che necessitano di un ambito protetto, non sanitario, e alla residenzialità temporanea rivolta a giovani o a persone inserite in uno specifico percorso sociale (uno dei principi che hanno guidato il progetto è il mix sociale);
- il primo Villaggio Alzheimer della città metropolitana di Milano, che offre una residenza, un luogo di cura, incontro e socialità per il recupero e il mantenimento delle funzionalità di base della vita quotidiana. Gli ospiti dei 10 appartamenti a loro dedicati, vivono in una piccola comunità protetta, ma hanno la possibilità di muoversi liberamente e autonomamente all’interno dell’intervento di housing sociale grazie ad un accordo con i negozianti, i gestori dei servizi e i residenti;
- un Centro Diurno Integrato per interventi socio-sanitari, riabilitativi ed educativi, realizzato adottando un Habitat terapeutico.
Il centro ha una capienza massima di 30 posti per l’accoglienza di persone affette da demenze e malattia di Alzheimer;
- un giardino terapeutico protetto;
- un ambulatorio medico, psicologico e Punto Alzheimer, dedicato anche alla formazione di familiari e operatori, all’orientamento ai servizi e alle risorse territoriali e al care management;
- uno spazio co-working aperto a tutti;
- un punto WeMi del Comune di Milano.
Il concept del servizioIl progetto di questo servizio nasce da un concept studiato dal promotore e gestore Equa, cooperativa Sociale, e da Fondazione Housing Sociale. Per lo studio della struttura architettonica è stata condotta una ricerca tipologico-scientifica finalizzata all’individuazione delle caratteristiche specifiche degli spazi residenziali dedicati agli anziani. Questa indagine ha individuato diversi aspetti sia tecnici che formali che sono stati poi raccolti in linee guida, ma il principio che ha condizionato la scelta di questi elementi è stato la definizione di un ambiente che mantenesse il necessario equilibrio tra familiarità degli spazi ed efficienza del servizio prestato.
Queste caratteristiche sono riassumibili in alcuni in alcune scelte progettuali:
- l’aspetto residenziale ha prevalso su quello assistenziale, per esempio attraverso l’articolazione di più gradi di privacy: la porta d’ingresso di ogni appartamento ha la chiave, lo spazio d’accesso è personalizzabile e dotato di una cassetta della posta. Gli spazi interni all’appartamento hanno la cucina e il bagno già arredati, ma per il resto delle dotazioni l’ospite ha la pos-sibilità di portare il proprio mobilio.
- oltre agli appartamenti, nel progetto sono presenti alcuni soggiorni comuni, dotati di cucina, biblioteca, divani e poltrone, diversi tra loro, e collegati a spazi verdi e a terrazzi. Introdurre elementi di qualità, spesso molto desiderati come il giardino, che nella casa in città solitamente non si riescono ad avere, aiuta e incentiva le persone anziane a trasferirsi nella nuova situazione abitativa.
- gli spazi dell’alloggio sono stati concepiti per poter sfruttare la superficie totale e l’illuminazione naturale in tutte le ore del giorno; le zone notte e giorno sono collegabili ed hanno sempre delle porte finestre in modo da garantire la vista dell’esterno e la permeabilità visiva anche dal letto.
- per quanto riguarda la domotica finalizzata all’assistenza si è scelto di prevedere la possibilità di aggiungerla all’occorrenza, per evitare un effetto assistenziale troppo invasivo.
- Infine, l’impianto tipologico a corte chiusa dell’edifico è la struttura ideale per garantire l’elevata riconoscibilità dei rapporti tra interno ed esterno dell’edificio, esaltando la presenza di spazi intermedi di relazione anche all’aperto.
I progettisti dell’edificio, in classe energetica A, sono Proginvest srl, Arch. G. Penco / M. Rossetti.
L’intervento si compone di volumi semplici, che dialogano con gli edifici residenziali del Borgo attraverso la condivisione di alcuni elementi e materiali di facciata, pur mantenendo caratteri specifici che ne sottolineano la vocazione pubblica e sociale: l’ampia superficie vetrata dell’ingresso, che affaccia sulla piazza del quartiere, e le pannellature distintive in legno.
Gli interni Del Centro diurno integrato sono stati progettati dal laboratorio Labi.I.R.Int (Politecnico di Milano - Facoltà del Design), mentre gli arredi degli appartamenti e gli spazi comuni sono stati progettati da FHS.