La nuova struttura, che si estende su una superficie di 8.000 metri quadrati distribuiti in quattro livelli fuori terra e uno parzialmente interrato, ospita al suo interno un nuovo ristorante a servizio di tutto il campus, situato al piano terra, e una serie di spazi per uffici messi a disposizione di nuove aziende e start up.
Seguendo le linee guida tirate dall’architetto francese Jean Nouvel che ne ha disegnato l’impianto generale, anche Pixel nasce come una struttura trasparente e perfettamente integrata con il verde del complesso che occupa buona parte dei 90.000 metri quadrati su cui si sviluppa il Kilometro Rosso.
I prospetti, completamente vetrati, sono trattati singolarmente per sfruttare al meglio l’orientamento del lotto: quello a nord-est, meno soleggiato, è caratterizzato da una successione di frangisole metallici verticali le cui forme evocano, in forma stilizzata, un filare di pioppi. Quello a sud-ovest, invece, grazie alla sua maggiore esposizione si apre e diventa un importante elemento di gestione e controllo del calore interno all’edificio.
Questa facciata, interrotta unicamente dai volumi dei vani scala, è caratterizzata da una vetrata serigrafata composta da moduli pixel – da qui il nome dell’edificio – che interagiscono con l’ombra del filare di pioppi che la circonda.
All’interno, lo spazio che si viene a creare tra la facciata esterna e la facciata più interna inclinata, che racchiude lo spazio uffici, è progettato per accumulare calore nelle stagioni fredde e disperderlo durante quelle calde, grazie non soltanto alle serigrafie ma anche a una serie di apparati tecnologici come tende motorizzate e aperture in copertura e in facciata.
Crediti fotografici: Giuseppe La Spada
Pubblicato su Modulo 416, novembre/dicembre 2018