Il nuovo edificio è una metafora del suo contesto: esso è infatti racchiuso, a nord, da un guscio murario in granito nero fiammato, memoria dell’antica cinta muraria a conca di Arezzo entro la quale si articolava la città, e si affaccia a sud, verso il parco storico, con pareti frangisole trasparenti e flessuose in acciaio inox, la cui geometria allude a quelle delle foglie. Così, una nuvola d’argento protegge gli interni con un’ombra luminosa, e si accosta senza conflittualità agli stilemi neoclassici. Il progetto è stato studiato anche da un punto di vista bioclimatico: a sud sono stati realizzati dei frangisole in acciaio per l’ombreggiamento e la dispersione delle radiazioni termiche solari, a nord una parete in granito nero fiammato che cattura e conserva l’energia irradiata, al centro una hall su cui si affacciano tutti gli spazi interni e che, sfruttando le aperture alla sommità, funge da motore di raffrescamento naturale dell’intero edificio. La facciata frangisole a sud descrive geometricamente una superficie convessa, con estensioni tuttavia “rigate” e rettilinee.
Crediti fotografici: Studio Nicoletti Associati, Simone Levi