Al Palazzo dei Congressi dell’Eur - progettato nel 1936 da Adalberto Libera e completato nel 1954 è dedicato un progetto di riqualificazione e rifunzionalizzazione - commissionato dall’Ente Eur allo studio romano di architettura Alvisi Kirimoto - che sottolinea ed esalta l’architettura e allo stesso tempo valorizza la già notevole predisposizione ad ospitare più eventi, anche in contemporanea. Il progetto è stato presentato il 22 aprile dai vertici della società e dai progettisti, deve ancora ricevere l’ok della Soprintendenza Speciale di Roma.
Il lavoro firmato da Massimo Alvisi e Junko Kirimoto si propone di raggiungere contemporaneamente due obiettivi. Il primo è quello di un restauro rispettoso di progetto, struttura, consistenze, materiali e colori originari. Il secondo obiettivo - fondamentale per gli obiettivi di crescita dell’attività congressuale - è una profonda rivisitazione della funzionalità degli spazi interni, grazie a soluzioni ed elementi tecnici accuratamente calibrati, come pareti scorrevoli e mobili e orientabili, sia opache che vetrate, che definiscono gli spazi in modo flessibile e orientano il movimento delle persone. Tra gli interventi relativi alla gestione dei flussi dei visitatori al piano terra, l’Ente Eur segnala la novità prevista nell’atrio centrale, che «verrà trasformato in un vestibolo dinamico in grado di dividere a metà il Palazzo e garantire una distribuzione verticale adattabile alle diverse necessità di configurazione degli spazi».
«Il progetto - racconta Massimo Alvisi - è stato una sfida unica. Fin dall’analisi e dallo studio preliminare dell’edificio è risultato chiaro che Libera avesse già ipotizzato la possibilità di una futura evoluzione del progetto. Quello che abbiamo fatto, infatti, è stato ampliare e migliorare gli elementi già presenti sfruttando le nuove tecnologie disponibili. L’obiettivo dell’intervento è stato costruire un percorso filologico tramite: l’inserimento negli spazi di una serie di dispositivi mobili in grado di gestire i flussi in modo autonomo, separando acusticamente i diversi ambienti e l’installazione di infrastrutture tecniche innovative come le nuove tende oscuranti e il nuovo ring scenotecnico».
Il restyling ha un costo di 8 milioni di euro (incluso un milione del Pnrr, si veda oltre). Soddisfatti i vertici di Eur Spa, che prevedono di investire 120 milioni da qui al 2028, di cui 27 milioni «derivanti dai nostri utili», ha sottolineato l’ad Angela Maria Cossellu. Il progetto arriva alla fine del suo mandato. A breve, infatti (il 6 maggio in seconda convocazione), l’assemblea eleggerà i suoi nuovi vertici. «Era necessario effettuare interventi di restauro per riportare all’originaria bellezza questo gioiello architettonico - ha detto Cossellu - e contemporaneamente rilanciare quella che è anche una importante sede congressuale, con l’obiettivo di poter ospitare più eventi in contemporanea, garantendo un’esperienza allineata agli standard europei, senza alterare la qualità architettonica».
Il 22 aprile la giunta capitolina ha approvato una delibera su uno schema di accordo con l’Ente Eur (che sarà sottoscritta nelle prossime settimane) su quattro progetti per complessivi 2,645 milioni di euro. Il primo progetto riguarda appunto il Palazzo dei Congressi, con un contributo di 950mila euro per il suo restauro. Importante anche il progetto sostenibile #Amanotesa, su sport e disabilità che prevede un contributo di 1,45 milioni per potenziare la Cittadella dello Sport, sempre all’Eur. Secondo l’accordo, la gara del Palazzo dei Congressi dovrebbe essere aggiudicata entro il 31 dicembre 2024, mentre la gara per la Cittadella dello sport dovrà essere approvata entro il 31 marzo 2025. «Le risorse - si legge in un comunicato della giunta capitolina - saranno erogate dal ministero del Turismo direttamente alla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale, che è il soggetto attuatore».
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©Alvisi Kirimoto