L’edificio, il cui progetto originale risale al 1924, è stato totalmente trasformato attraverso un’attenta relazione degli elementi di valore dell’antico e l’innovazione materica e tecnologica del nuovo, uniti dal calore, dalla bellezza e dal senso dell’abitare in città che la nuova residenza offre oggi.
Per cogliere le diverse azioni progettuali bisogna guardare dall’alto il progetto in modo da scorgere il primo degli interventi che ha cambiato il volto del palazzo: le nuove cappuccine che punteggiano la copertura, rivestite in scandole di alluminio che dialogano con la facciata principale del complesso restaurata e caratterizzata da stucchi e cementi decorativi.
Il cortile interno è stato trasformato in un vero e proprio fronte urbano sul quale affacciano sia il volume a tripla altezza della villa urbana, frutto del totale rifacimento del corpo che chiudeva il cortile, sia i nuovi fronti interni chiusura dei volumi in parte ridistribuiti.
La villa si caratterizza per la sua facciata interamente vetrata rivestita da una maglia metallica, un giardino pensile e una terrazza, mentre gli spazi contenuti negli altri due corpi celano, dietro la facciata ventilata rivestita in gres effetto Ceppo di Grè, appartamenti estremamente evoluti dal punto di vista della dotazione impiantistica.
Palazzo Carducci 14 torna dunque ad essere un luogo dell’abitare civile, grazie all’intuizione del progetto di trasformazione dell’immobile non solo nei suoi elementi strutturali e materici, ma anche nelle sue modalità abitative, che ha permesso di recuperare l’antica destinazione residenziale.
Crediti fotografici: Il Prisma
Pubblicato su Modulo 417, gennaio/febbraio 2019