L’edificio nasce da una atipica e singolare collaborazione tra due figure professionali apparentemente inconciliabili, l’architetto Paola Rossi e lo psichiatra Massimo Fagioli. Una insolita architettura d’avanguardia che traduce una complessa operazione di ricerca, durata anni, all’interno di una comunità che si proponeva di scoprire, con l’analisi collettiva, nuovi possibili segni derivati dalla razionalità e dall’inconscio. Il Palazzetto Bianco, che ospita due alloggi per piano, si sviluppa per cinque piani in altezza seguendo la forma del suddetto lotto e presentando due fronti completamente differenti tra loro. Il fronte Nord, quello principale, è dedicato alla zona notte degli appartamenti: numerose e piccole finestrelle quadrate dominano la facciata bianca curva, rivestita di pannelli in alluminio pre-verniciato. Mentre sul fronte Sud, che ospita invece la zona giorno, si trovano grandi superfici vetrate e balconi che affacciano sulle colline romane. Un ultimo piano di raccordo, il piano terrazza, è coperto da una singolare copertura a vela e ospita i servizi della lavanderia ed è accessibile tramite scale condominiali interne. Il progetto strutturale è di Antonino Reggio d’Aci: una struttura portante costituita di telai in acciaio controventati dai setti in cemento armato. Il progetto prevede inoltre la realizzazione di un parcheggio interrato di circa 538,23 mq, accessibili dagli appartamenti nei piani sovrastanti.
Crediti fotografici: Paola Rossi