Realizzata dallo studio Implementing Expert Group (Ieg), il gruppo di architetti assunti dal governo nepalese anche per Expo 1988, 1990, 2000 e 2010, la struttura rimanda a quella del mandala, il diagramma circolare composto dall'unione di diverse figure geometriche (il punto, il triangolo, il cerchio e il quadrato) che richiama il cerchio della vita.
Due percorsi intrecciati fra loro, uno con una rampa, l’altro con una serie di grandini, coinvolgono i visitatori rimandando alle montagne del Nepal e al percorso di purificazione per salire al tempio, introducendo contemporaneamente alle diverse aree tematiche.
All’apice del cammino un’ampia terrazza pensata come luogo di relazione apre la visuale al tempio principale, un’enorme scultura progettata e costruita da scalpellini locali, ricca di decorazioni lignee. Intorno a questo si sviluppa lo stupa, un’originale sistema costruttivo in legno lamellare ricoperto verso l’esterno da una parete ventilata composta da una pelle isolante e in pannelli in fibra di roccia completamente bianchi, che esibisce – con una parte vetrata ed aperta verso l’interno e maggior discrezione verso l’esterno - la sua potente forza espressiva.