Il nuovo complesso sanitario, che vede congiunti i due poli di Alba e Bra, è stato progettato da un team internazionale composto da Aymeric Zublena di Scau Architecture (capogruppo, Parigi), Ugo e Paolo Dellapiana di Archicura (Torino) e Ugo Camerino (Venezia), vincitore della gara per la progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva e Direzione Lavori del 1998 indetta dall’allora ASL 18.
Umanizzazione, un nuovo concetto di ospedale L’ospedale di Verduno è frutto della grande stagione dei concorsi per i nuovi ospedali italiani che ha visto, all’inizio degli anni duemila, rivoluzionarne la progettazione, portando al centro il paziente, come suggerito dal decalogo elaborato dall’allora ministro Umberto Veronesi con Renzo Piano: umanizzazione, urbanità, socialità, organizzazione, interattività, appropriatezza, affidabilità, innovazione, ricerca e formazione. «Nell’ospedale di Alba Bra abbiamo ripreso con ancor maggiore ampiezza, l’idea della “via medica” pensata da Zublena per l’ospedale europeo Georges Pompidou a Parigi, trasformandola in “una galleria” per portare la luce naturale ovunque fosse possibile. Per questo il nuovo polo di Verduno è un posto pieno di luce e vita che non fa pensare alla malattia. Il benessere dello spirito è, senza dubbio, uno dei maggiori contributi alla guarigione. L’ospedale deve essere una macchina per curarsi e non per essere ammalati, un luogo in cui sentirsi confortati e per di più in cui lavorare. Tecnologia ed efficienza sono importanti, ma non bastano.
La qualità del servizio medico, l’attenzione all’individuo e ai suoi bisogni devono essere il focus del progetto. Umanizzazione significa avere una struttura non prevaricatrice, non violenta, un ambiente amico e famigliare, rifinito gradevolmente, con luce e verde tutto intorno. Tutto ciò aiuterà il malato a guarire più rapidamente», racconta Paolo Dellapiana dello studio Archicura che ha anche seguito parte dell’alta sorveglianza alla direzione lavori. Il processo di progettazione è stato quindi tutto improntato all’attenzione alle persone e alle loro esigenze. Spazi e percorsi sono stati concepiti come luoghi sicuri, accoglienti e domestici, con piacevoli finiture, luce naturale e circondati dal verdedel paesaggio circostante proprio per “umanizzare” il progetto.