Il progetto ha previsto l’edificazione di una parte completamente nuova destinata ad Aula Liturgica, ovvero a fulcro spaziale delle celebrazioni sacre, mentre nell’edificio esistente sono conservati il Fonte Battesimale, il luogo della Cappella Feriale, la Penitenzieria, la Custodia Eucaristica.
Il nuovo impianto interpreta da un punto di vista compositivo e volumetrico il gesto dell’abbracciare: cinge infatti la chiesa madre attraverso l’andamento curvilineo della parete incurvata inondata di luce radente che piove dai tre lucernari. Questo fondale curvo diviene il presbiterio, ulteriormente enfatizzato dalla presenza discreta di una lunga panca con alto schienale in marmo chiaro che aggiunge vibrazioni di luce ad uno spazio improntato alla chiarezza spaziale.
L’aula nuova trae forza ulteriore dalla curva accentuata del guscio architettonico, in corrispondenza della facciata, anticipando nella sua plasticità la spazialità interna di grembo/conchiglia.
La sezione dell’aula nuova ha previsto un movimento ascensionale verso la zona presbiteriale: un’inclinazione dettata da un lato dalla necessità di aprire lo spazio verso l’altare ad evocare una dimensione escatologica, dall’altro dall’esigenza di velare con una sorta di quinta-diaframma lo svuotamento dell’arcata di ingresso, evitando un effetto di sventramento e squilibrio della figuratività ottocentesca della chiesa esistente.
Crediti fotografici: X2 Architettura