L’edificio, che allude apertamente a una nave, non appoggia ma “galleggia” sull’ingresso del tunnel, basandosi su una struttura di sostegno di pali sottomarini.
La sua altezza e le sue caratteristiche facciate rivestite in rame pre-ossidato lo rendono un vero e proprio landmark della città, mentre l’attacco a terra è attuato con muri di mattoni.
Questi due materiali richiamano da un lato il porto dall’altro la città creando una forte tensione non solo materica ma anche topografica.
Ciò che caratterizza ulteriormente l’edificio è il suo tetto, che è anche una piazza, un luogo pubblico sopraelevato e aperto nato per ospitare elementi espositivi basati sull’interazione con il sole, il vento e l’acqua.
L’interno è organizzato in diversi livelli che salgono diagonalmente nell’edificio, collegati da grandi vuoti nei quali i pozzi di luce creano una relazione visiva tra i vari momenti dell’esposizione.
Dall’ingresso la prospettiva abbraccia immediatamente l’insieme degli spazi, culminando in una sala più alta, racchiusa dalla curva della prua. A un ulteriore livello, raggiungibile attraverso un’altra scala, si trova un ristorante panoramico con una piccola terrazza.
Il piano terra, invece, è quasi completamente vetrato: il rivestimento in rame sembra interrompersi all’altezza di una immaginaria linea di galleggiamento. All’estremità di questo livello si trova l’ingresso principale, che affaccia su un piazzale rivolto alla città storica.
Nei 10.000 metri quadrati della superficie espositiva sono ospitate mostre tematiche permanenti dedicate all’energia, alla comunicazione e alle biotecnologie.
Crediti fotografici: Renzo Piano Building Workshop