Il progetto, realizzato lavorando a stretto contatto con Kostya Novoselov e Andre Geim, entrambi premi Nobel per la fisica nel 2010, è situato nel quartiere scientifico del campus della Manchester Metropolitan University e prende forma attraverso un volume compatto di cinque piani per un totale di 7.600 meri quadrati di superficie.
L’edificio è racchiuso da una doppia pelle comprendente un sistema di pannelli composito che fornisce una tenuta stagna e isolamento termico, interrotto solo dalle aperture a filo che permettono alla luce naturale di illuminare gli spazi di lavoro. All’esterno di questa pelle è presente una sorta di “velo” in acciaio inossidabile che avvolge senza soluzione di continuità tutti i volumi dell’edificio fornendo una trama unificante e una sorta di involucro esterno fluido e coerente.
Questo “velo” è costituito da centinaia di pannelli in acciaio inossidabile lucido a specchio nero, ciascuno contenente in superficie migliaia di perforazioni che costituiscono le equazioni utilizzate nella ricerca sul grafene.
All’interno l’edificio ospita una “camera bianca” principale al piano seminterrato, una seconda camera ai piani superiori così come laboratori e servizi ausiliari come una sala per conferenze e seminari che si apre su una terrazza giardino pensile sul tetto. Uffici e laboratori sono mescolati tra loro su tutti i piani della struttura per offrire ai singoli gruppi di ricerca gli spazi necessari al loro lavoro.
Crediti fotografici: Hufton + Crow, Daniel Shearing