MUSÉE DE LA ROMANITÉ

La proposta di Elizabeth de Portzamparc si basa su un dialogo fatto di opposizione e complementarità. Nonostante le loro differenze, infatti, i venti secoli di storia che separano il museo e l’antica Arènes de Nîmes richiedevano la creazione di una importante connessione tra le due architetture. 

Al grande volume in pietra dell’anfiteatro e alla magnificenza delle sue arcate verticali tramandate nei secoli, il museo risponde con la sua presenza leggera e luminosa, con la sua architettura contemporanea e fluida, creando delle facciate drappeggiate composte da circa 7.000 lastre quadrangolari di vetro serigrafato intervallate da aperture irregolari dall’andamento sinuoso e allungato. 

Tra l'atrio e la caffetteria, un ampio passaggio interno, accessibile anche quando il museo è chiuso al pubblico, collega la piazza al giardino archeologico seguendo le vestigia romane. 

Al centro di questo passaggio, un atrio alto 17 metri rivela un frammento del frontone del monumentale Santuario della Sorgente, invitando i visitatori a scoprire il museo. 

Il museo offre una passeggiata ascendente che conduce attraverso un allestimento, curato dalla stessa progettista, che accompagna i visitatori alla scoperta del processo di romanizzazione che ha interessato l’intera regione dell’Occitania. 

Dispositivi multimediali, combinati con la divisione del percorso in quattro aree tematiche disposte cronologicamente, offrono un’esperienza totalmente immersiva tra mosaici, statue modelli, ricostruzioni e mappe interattive. 

Photo credits: Nicolas Borel, Serge Urvoy, Stéphane Ramillon-Vile de Nîmes