Il museo, che si estende su una superficie di 1.800 metri quadrati, è stato ricavato all’interno di un edificio precedentemente adibito a magazzino che è stato completamente celato da nuove facciate rivestite di doghe di metallo “rosso Cimbali” che lo avvolgono dando vita a un andamento sinuoso che conduce il visitatore nel percorso.
Grande importanza è stata data dai progettisti all’illuminazione notturna, posizionando dei corpi illuminanti tra la parete in cemento e le nuove facciate che permettono alla luce artificiale di filtrare tra le doghe creando un suggestivo reticolo luminoso che fa pulsare il MuMAC di energia.
Al suo interno ospita, oltre all’allestimento museale, un’area dedicata alla “Cultura del Caffè” e un’area per le esposizioni temporanee. L’area museale propone un percorso suddiviso in sei periodi storici che, partendo dagli inizi del secolo, accompagna il visitatore attraverso una serie di affascinanti scansioni cronologiche di un secolo intenso, durante il quale la macchina per il caffè è profondamente cambiata, accompagnando la cultura e il costume della nostra società.
Crediti fotografici: Arkispazio