L’edificio è formato da due elementi principali, uno pesante e uno più leggero: il primo, che prende forma attraverso un basamento di pietra massiva, è stato il punto di partenza del progetto ed esprime la volontà di aderire al terreno, mentre il secondo è raffigurato dagli elementi costruttivi in legno.
La nuova architettura dialoga e si integra perfettamente con l’architettura locale: una delle sfide principali dell’intervento, infatti, era quella il rispettare la tipologia costruttiva dei tipici edifici rurali, vinta tramite un tetto a falde sostenuto da una struttura tridimensionale in legno, dalla funzione non solo estetica ma anche statica, appoggiata al basamento di pietra.
Le aperture, posizionate in tutte e cinque le facciate dell’edificio, sono state pensate per creare un dialogo dinamico tra la costruzione e il paesaggio circostante, la cui sintesi è la terrazza sul tetto che offre una spettacolare vista del panorama del complesso dello Sciliar.
Gli spazi interni della struttura sono definiti dalla costruzione esterna e ruotano intorno al tema del “cubo” e dello “spazio in mezzo”, ispirato alla tradizione della piazza: solo alcune funzioni come le camere da letto, i bagni o la sauna sono chiuse da divisori mentre il resto dello spazio rimane libero e fluido permettendo continue visuali verso l’esterno.
Crediti fotografici: Alex Filz