Lo spazio interno, che si estende su una superficie di circa 1.000 metri quadrati, è stato completamente ripensato dai due progettisti nel suo layout, nella sua identità visiva e nei suoi arredi attraverso una “dematerializzazione selettiva” che ruota intorno agli elementi di trasparenza, materialità e intimità.
Questo concept, coerente con il progetto originale, articola le cinque aree della Mediateca, composte da atrio d’ingresso, sala riviste, sala per la consultazione dei contenuti multimediali, archivi e spazi per lo studio individuale o collettivo, attraverso giochi di luce e materiali di volta in volta grezzi o hi-tech, come il legno di amaranto, materiale predominante nella realizzazione, utilizzato sia per gli arredi sia per la pavimentazione e per il rivestimento delle pareti, quest’ultimo posato in una sorta di pattern intrecciato continuo che caratterizza gli ambienti.
Crediti fotografici: LAPS Architecture