Il Liceo Alberghiero Georges-Frêche, collocato su un’area di 1.6 ettari a est di Montpellier a Port Marianne ZAC, segna il contesto, trasforma il paesaggio e contribuisce all’identità urbana. Il progetto di Massimiliano e Doriana Fuksas, che si sviluppa orizzontalmente, appare come una sola entità che offre una diversità formale, volumi compatti dalle forme scultoree. La complessità volumetrica é percepibile anche all’interno dell'edificio offrendo ad ogni ambiente una sua particolarità spaziale.
L'edificio é destinato alle discipline alberghiere, gastronomiche e a quelle legate al turismo ed é costituito da:
due edifici per il liceo (per 1000 studenti) collegati da 5 passerelle che attraversano la corte centrale alberata; uno studentato (75 posti letto su 3 piani); alloggi per i professori (10 appartamenti su 5 piani); una palestra; una pista d’atletica e un campo sportivo esterni.
Nel primo, composto da 3 piani, che si sviluppa verso la via Titien si trovano: la sala polivalente, la sala esposizioni, gli uffici amministrativi, le aule, e la mensa che si apre verso le aree ricreative esterne.
Nel secondo, contraddistinto dalla forma a Y e che si sviluppa su 2 piani, si concentrano le attività proprie agli studenti con gli spazi adibiti al settore gastronomico e alberghiero. Un albergo aperto al pubblico di dodici camere (6 da 2 a 3 stelle, 4 da 4 stelle e due suites); 3 ristoranti di cui: uno gastronomico (50 coperti), una brasserie e un ristorante per la formazione degli studenti per una capienza totale di circa 200 coperti.
Il ristorante gastronomico, la brasserie e l’albergo, costituiscono la vetrina del savoir-faire del liceo e rappresentano dei punti di forza del progetto.
Le facciate dell'edificio sono costituite da 17.000 cassette di forma triangolare in alluminio anodizzato, ognuna è un pezzo unico. Ogni singola cassetta in alluminio riporta un codice a barre che permette di identificarne la posizione in facciata. L'interazione tra le facciate che rivestono l'architettura dei volumi mette in evidenza il gioco di pieni e di vuoti, di luci e di ombre, proprio della dinamica del progetto. Il design geometrico della “pelle” in alluminio trova continuità in quello delle 5.000 finestre di vetro, ognuna diversa dall'altra, anch'esse di forma triangolare.
La struttura dell’edificio è in metallo e cemento armato. Per riprodurre le forme curve dei volumi del complesso, si è ricorso alla tecnologia del “cemento proiettato”. Il calcestruzzo proiettato viene spruzzato, dall’esterno o dall’interno dell’edificio, con una speciale pompa ad elevata pressione in casseforme realizzate su misura.
Crediti fotografici: Mydrone.fr, Moreno Maggi, Sergio Pirrone, Studio Fuksas