Il progetto, che intende sottolineare le relazioni tra Le Monde e il pubblico, prevede la realizzazione di un unico edificio, nonostante il sito sia diviso in due parti.
Per arrivare a questa soluzione, i progettisti hanno lavorato per sottrazione, partendo da un unico blocco che occupava l’intero sito e sottraendo i volumi per creare le aree di ingresso e gli spazi pubblici. Il risultato è un edificio che attraversa il sito diventando ponte: un ponte che non solo collega i vari uffici e unisce due parti di città lungo la Avenue de France ma che si configura simbolicamente come elemento di connessione tra Le Monde e i suoi lettori.
Al posto dell’acqua, sotto questo ponte è stato creato uno spazio pubblico aperto, una piazza costituita da due metà collegate: la prima, affacciata sulla strada e sulla Senna, è uno spazio aperto, reso vitale dalla presenza di un centro visitatori e dall’ingresso all’auditorium; la seconda, invece, affacciata sulla ferrovia, è organizzata come uno spazio urbano più intimo, con una caffetteria, posti a sedere e spazi verdi.
Qui trovano posto una serie di coperture a volta, come a voler rappresentare il flusso transitorio delle informazioni in un effetto simile a quello delle nuvole che si muovono nel cielo, effetto che sarà esaltato dalle luci LED incorporate nelle coperture.
L’esterno dell’edificio, rivestito da una matrice di pixel in vetro, con diversi gradi di trasparenza, conferirà all’edificio un carattere omogeneo se osservato da lontano, rivelando al contempo un maggior livello di complessità avvicinandosi.
Crediti fotografici: Snøhetta