Si tratta del recupero della storica Plaza de Toros, non più funzionante dal 1977 a causa del progressivo disinteresse nelle corride da parte delle Autorità della Catalogna.
Costruita verso la fine del XIX secolo in stile neomudéjar dall’architetto Augusto Font i Carreras, la monumentale Arena rappresentava una memoria storica e culturale da preservare. Una continuità che ha richiesto un incredibile impegno ingegneristico e di cantiere per riuscire a recuperare l’anello in laterizio della facciata, svuotando completamente l’interno.
In una posizione urbana strategica, all’incrocio tra la Gran Via e Avenue Parallel che confluiscono sulla Plaça d’Espanya, il nuovo centro polifunzionale di Las Arenas è un landmark che assolve anche da snodo intermodale tra trasporto pubblico e privato.
L’edificio si articola su cinque livelli con le seguenti funzioni: al piano terra ed ai successivi due piani, si trovano 116 unità commerciali all’interno di un open-plan, diviso in quattro settori dalle mega strutture in acciaio, poste ortogonalmente lungo i diametri della pianta; il terzo piano ospita un multisala ed un centro benessere con palestra; il quarto piano è dedicato al Museo del Rock ed il piano copertura da attività di ristoro; oltre a 5 piani interrati, di cui 4 dedicati a parcheggio ed il primo ai collegamenti con la metro.
La pianta è tagliata dai due assi ortogonali di una distribuzione crociforme che conduce verso l’atrio circolare a tutta altezza. Questi percorsi sono se¬gnalati dai pilastri in carpenteria gialla dove sono inserite le scale mobili che conducono fino in copertura. Una soluzione distributiva che aiuta l’orientamento e conferisce grande dinamismo all’ambiente.
Il complesso si completa con l’adiacente edificio dell’Eforum, dove si trovano negozi e ristoranti al piano terra e primo, seguiti da 4 piani di nuovi uffici. La composizione e soprattutto i dettagli ricordano le esperienze dei progetti passati dal dinamismo delle scale mobili del Centro Pompidou, agli effetti cromatici dell’aeroporto di Barajas, fino alla cultura stessa del progetto che rimane fedele all’idea di un leggibile strutturalismo espressivo.
La complessità strutturale e funzionale di questo imponente intervento a scala urbana è riconducibile a 4 fondamentali componenti e cioè: la facciata storica, la struttura in c.a. dei piani commerciali, la piastra con i 4 pilastri in acciaio, la copertura in legno lamellare della cupola. Flessibilità interna, espressività e leggibilità strutturale sono gli obbiettivi del progetto che propone una continuità basata sull’autonomia tra storia e contemporaneità.
Pubblicato su Modulo n. 372 ottobre 2011
Crediti fotografici: Rogers Stirk Harbour + Partners