Il concept è stato ispirato alla continuità, al vissuto della location. Anche se prima era soltanto un cinema, l’Ariston rappresentava ugualmente un polo d’incontro e di scambio culturale per la comunità di Lainate. Lavorare alla ridefinizione funzionale di quello che era un piccolo cinema di paese, un luogo vitale, ma che con l’avvento dell’home cinema prima e del satellite poi aveva perduto il suo potere attrattivo. Per questo si è voluto proseguire nell’intento di offrire un progetto che avesse la caratteristica di uno spazio di cultura e interscambio, che potesse ospitare nuove forme di socializzazione e arte, attualizzando il luogo con nuove istanze: un auditorium, aree ristoro e soprattutto con una biblioteca che è già molto apprezzata dai cittadini. Si è scelto di mantenere il perimetro e la copertura dell’immobile, svuotandolo completamente all’interno e riprogettandolo, in modo da offrire una sensazione di leggerezza e spazio aperto sia a chi si trova all’interno che al suo esterno. L’idea è anche quella di proporre un “contenitore”, ma anche un “contenuto”. Il Centro multimediale ospita molte iniziative che è piacevole vedere anche dall’esterno. Lo stimolo era, quindi, quello di offrire un’interpretazione interessante del concetto di trasparenza per rendere il Centro e le sue attività visibili dall’esterno. È un segnale di benvenuto, un invito a essere luogo di incontro collettivo e di servizio alla comunità. Un simbolo di apertura dello spazio che può essere vissuto senza barriere, anzi al contrario, in dialogo anche con chi, casualmente ci passa davanti. L’idea è stata quella di proporre un’architettura contemporanea e un esempio di come possa interagire con la comunità, creando un luogo vibrante, energetico e luminoso, un edificio ottimista in un periodo di diffuso pessimismo. L’edificio consiste di due piani fuori terra più un vasto soppalco: il primo piano ospita l’auditorium e una caffetteria. Il secondo piano, la biblioteca e le altre attività che dispongono anche di un ampio terrazzo. Abbiamo privilegiato l’utilizzo di luce naturale che penetra attraverso la nuova campata vetrata, con atrio a doppia altezza, che sostituisce la precedente facciata su Villa Litta. All’ultimo piano sopra il soppalco sono stati aperti dei lucernari per permettere alle persone di fruire di luce zenitale. Utilizzare la luce naturale aiuta a migliorare il consumo energetico, ma aggiunge anche valore al progetto perché la lettura (gran parte del Centro è dedicato a questo) ne è notevolmente avvantaggiata.
da Modulo n.288
Crediti fotografici: Stefano Maria Mariga