LABIOMISTA -

A Genk, in Belgio, sul sito di un’ex miniera di carbone in seguito trasformato in zoo, ha preso forma un lungo edificio in mattoni scuri con un’intelaiatura metallica centrale e una grande serra all’estremità occidentale. Si tratta di Labiomista, un progetto che unisce il lavoro dell’artista Koen Vanmechelen all’architettura del maestro svizzero Mario Botta.
Ma di cosa si tratta esattamente? Labiomista, questo il nome scelto per l’edificio e che significa letteralmente “mix di vita”, ha portato l’opera Vanmechelen a un livello superiore. Conosciuto internazionalmente per il suo progetto “The Cosmopolitan Chicken Project (CCP)”, che mirava a creare generazioni di galline ibride, convolgendo esemplari regionali e internazionali incrociandoli a livello mondiale, ma anche per le sue ricerche che affrontano il tema della diversità biologica e culturale, l’artista belga necessitava di uno spazio di lavoro più ampio in grado di contenere oltre ai suoi nuovi progetti anche nuove funzioni. 
All’interno di un sito di oltre 240.000 metri quadrati, che potremmo definire un vero e proprio campus, il nuovo edificio riunisce cultura e natura: uno studio, uno spazio espositivo, un’area dedicata alla ricerca, alla diversità culturale e all’allevamento vi trovano posto all’interno, confermando come l’unione tra arte, cultura, scienza e attenzione alla diversità siano il motore propulsore dei progetti eterogenei e dal forte impegno sociale ed etico dell’artista. 
Un lungo corpo di fabbrica, che si estende su una superficie di 5.000 metri quadrati suddivisi in tre piani e composto da una serie di volumi in sequenza interrotta da delle nicchie poste a intervalli regolari che spezzano la monotonia di quello che all’apparenza potrebbe sembrare un grande spazio adibito a magazzino, è il fulcro principale del complesso: lo studio. 
Tema di progetto per l’edificio era infatti riportare i diversi ambienti a misura d’uomo, a cui ha concorso anche lo studio delle superfici vetrate, le quali si alternano tra grandi finestre e aperture più minute dal sapore industriale seguendo una grande lezione dell’architetto svizzero che proprio al riguardo ha commentato - “Ogni tanto è necessario controllare e comprimere lo spazio a intorno a noi. Abbiamo bisogno di dimensioni umane, di una scala più domestica”. 
All’interno dell’edificio trovano posto un anfiteatro, dove si possono tenere incontri e dibattiti tra artisti e scienziati, e, oltre alle diverse aree di ricerca e alla serra, una serie di sculture e installazioni collocate strategicamente nei punti di maggior impatto visivo al pian terreno. 
Un edificio triangolare all’estremità sud-ovest del sito, anch’esso progettato da Botta e rivestito nello stesso mattone nero dell’edificio principale, ospita una biglietteria, uno shop e altri servizi. 
Penso che Labiomista promuoverà dibattiti tra una vasta gamma di persone – dal pubblico agli artisti agli studiosi – su come si possano creare comunità più diverse, sostenibili, resilienti e impegnate, e anche sulle nostre relazioni con le altre creature viventi” - aveva dichiarato Koen Vanmechelen - “È emozionante riunire i vari aspetti del mio lavoro in un unico centro e vedere quali nuove idee e progetti possano nascere da esso, in questa regione e anche oltre”. 
L’inaugurazione di Labiomista è stata a marzo 2019. 

Crediti fotografici: Jeroen Verrecht, Philippe van Gelooven
Nazione: BELGIO
Tipologia: CULTURA ED EVENTI
Progettista Architettonico: MARIO BOTTA ARCHITETTI
Status: REALIZZATO
Inaugurazione: 2019
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