Il progetto, che si avvarrà anche del supporto di Buro Happold Engineering, manterrà lo spirito industriale del luogo che, realizzato negli anni Trenta, si componeva di uno showroom con annesso stabilimento produttivo in cemento armato, acciaio e vetro, entrambi realizzati da Alexis Dumont, Marcel Van Goethem e Maurice-Jacques Ravazé.
L’obiettivo, infatti, è quello di creare all’interno di questo ambiente di 35.000 metri quadrati un luogo accogliente e dinamico di scambio in grado di ospitare, sotto le sue grandi superfici vetrate che ben si adattano alla nuova destinazione d’uso, non solo il Museo di Arte Moderna e Contemporanea, ma anche le collezioni di architettura e urbanistica della Fondazione CIVA (International Centre for Urbanism, Architecture & Landscape), oltre a una serie di spazi aperti dedicati a spettacoli e concerti, un auditorium da 400 posti e un ristorante.
Tre nuovi volumi, definiti “tre scatole in una scatola”, verranno inseriti all’interno degli ex spazi produttivi e, oltre ad ospitare un archivio di architettura, gli spazi museali e l’auditorium, tutte funzioni che necessitano di specifiche condizioni climatiche, saranno anche il punto di arrivo di un percorso sviluppato a partire dallo showroom, luogo di accesso al complesso, che sarà aperto al pubblico e dotato di una terrazza panoramica.
Esternamente, invece, il grande fregio bianco esterno sarà esteso in modo da circondare l’intero edificio sotto forma di un cartello elettronico che fornirà informazioni oppure diventerà parte integrante di installazioni artistiche.
I lavori inizieranno nel 2019 e la loro fine è prevista per il 2022.
Crediti fotografici: noArchitecten, EM2N