Il Kampung Ammiralty si configura come una sorta di villaggio verticale alto 45 metri di altezza composto da tre livelli: il primo livello, quello inferiore, ospita una piazza pubblica destinata alla comunità mentre il secondo livello comprende un centro medico. Infine, al terzo e ultimo livello trovano posto un parco comunitario e una serie di residenze per anziani.
Il progetto così concepito promuove e supporta, attraverso la stretta vicinanza tra assistenza sanitaria, sociale e commerciale, il legame intergenerazionale e l’invecchiamento attivo.
La piazza è stata concepita dai progettisti come una sorta di “salotto per la comunità”. Fulcro sociale del complesso, questo spazio offre la possibilità di poter ospitare una vasta gamma di eventi e programmi. Ombreggiato e riparato dal piano superiore, questo ambiente esterno permette lo svolgimento di tutte le attività previste a prescindere dalle condizioni climatiche.
Il centro medico, inserito come funzione nel complesso per consentire ai residenti di non aver bisogno di andare fino l’ospedale per consultare uno specialista o per fare un semplice intervento chirurgico di routine, promuove il benessere e la guarigione. A caratterizzarlo la luce naturale che filtra dalle ampie aperture che illumina tutte le aree del centro aiutando al contempo i pazienti anziani a sentirsi in contatto con la natura e con le persone.
Il parco sul tetto, il “Community Park”, permette ai cittadini e ai residenti di diverse età di incontrarsi e riunirsi.
104 appartamenti, situati in due blocchi di 11 piani, forniscono abitazioni ad anziani e coppie. Una panca, situata negli ingressi condivisi, seguendo l’idea diffusa in molte scuole locali ma anche internazionali del “Buddy Banches”, incoraggia gli anziani a uscire dai loro appartamenti e a relazionarsi con i loro vicini.
Per ogni unità abitativa sono stati adottati principi di progettazione universale. Inoltre, ogni appartamento è stato progettato per godere di una ventilazione naturale incrociata e di una esposizione alla luce natura ottimale.
Crediti fotografici: Darren Soh, Patrick Bingham-Hall, K. Kopter