Una scatola dentro un’altra scatola, come fosse una sorta di architettura a matrioska dove la compagine tettonica diventa chiarissima. Con il nuovo progetto degli uffici della Junta di Castiglia e Leòn, in Spagna, il neo vincitore della Heinrich Tessenow Gold Medal 2012 genera una successione di “recipienti”che dalla monumentale muraglia in pietra arenaria locale si trasferisce al contenitore evanescente degli ambienti lavorativi. Alberto Campo Baeza distingue l’involucro dalla struttura e segna con evidenza il rapporto tra gli elementi compositivi. Pelle e telaio portante hanno materiali diversi e le solette ed i pilastri in cemento armato dipinto di bianco arretrano rispetto al rivestimento etereo ed impalpabile: una membrana trasparente a tal punto da non avere quasi alcuna consistenza protegge gli spazi dell’ufficio, per i quali il progettista dichiara di essersi ispirato apertamente al modello miesiano del comparto terziario mai realizzato sulla Friedrichstrasse a Berlino. Ma qui la mole opaca del recinto richiama elementi tradizionali dell’architettura spagnola e diventa, nella sua statica monoliticità, schermatura solare per l’intero fabbricato, rispetto al quale è distanziata di circa due metri. La metafora è quella dell’hortus conclusus, di uno spazio privato intimo e prezioso, quasi metafisico, dalle reminiscenze religiose e antiche, che agevola e suggerisce la vita operativa della comunità. Entro una dimensione sospesa nel tempo, fissata nella figuratività mediante materiali diversi ma tutti dalle cromie naturali, Campo Baeza sancisce il valore di un intervento contestuale, quasi sacro.
Crediti fotografici: Javier Callejas