Il progetto collocato ad Ostinese ha trasformato l'edificio esistente senza fargli perdere il suo carattere unico e mantenendone la facciata originaria. L'obiettivo principale era quello di introdurre nuove funzioni nel guscio dell'edificio esistente, creando modi innovativi per utilizzare lo spazio basato sulle complesse relazioni spaziali, funzionali e sociali all'interno del luogo di lavoro contemporaneo. L'edificio è quindi stato organizzato in tre tipologie di spazio diverse in base alle varie esigenze del cliente: le aree pubbliche, circolanti e transitorie, sale riunioni e aree di lavoro individuali e spazi aperti neutri. "Vuoto" è concepito come spazio pubblico, una zona transizionale tra l'esterno e l'interno. Questo spazio interno alto e alto è intersecato da scale in ferro, ponti e gallerie, e - in linea con il suo carattere come ambiente quasi urbano - ha un'area sociale paesaggistica a livello del pianterreno. Nei primi due piani si trovano "sale macchine", ideate come spazi di lavoro collettivi aperti che rappresentano le principali aree di produzione della società e che sono definite rigorosamente dalla griglia strutturale, dai sistemi di stoccaggio appositamente progettati e dalle prese elettriche.
Crediti fotografici: Luigi Filetici