Il progetto prevede la costruzione del nuovo hub di innovazione tecnologica a Novara e il recupero urbano di via Bovio nel quartiere di Sant’Agabio. Il complesso ha un volume di 25.000 m³, con 24.700 m² destinati a edifici di ricerca e interessa un'area di 20.000 m². In particolare, il progetto include: la creazione di un incubatore a pieno regime e di un centro servizi per imprese e privati, ospitando il Centro di Ricerca per le Malattie Autoimmuni nella Città di Novara, la ristrutturazione dell'area mercato, il recupero di Via Bovio, la piazza, il parco urbano, le aree verdi e le aree di parcheggio.
L’edificio si sviluppa su cinque livelli ed è articolato in quattro corpi di fabbrica di altezza diversa tra loro collegati a tutti i piani. Il sistema distributivo generale dei locali è finalizzato a favorire spazi d’incontro e di socializzazione, fondamentali per una struttura di ricerca.
Primo fra tutti il grande atrio d’ingresso che occupa l’intero piano terra del corpo centrale che è delimitato perimetralmente da un involucro trasparente in vetro e sembra sospeso tra il velo d’acqua delle aree esterne e il soprastante edificio composto da quattro corpi. Il corpo centrale, disposto in direzione nord-sud, è articolato su due livelli, mentre i tre corpi più alti sono articolati in tre livelli funzionali più quello della copertura, adibito a impianti, UTA, impianti fotovoltaici.
L’involucro è costituito da una facciata continua con alternanza di vetri opalini e trasparenti che è protetta da una pelle architettonica in doghe verticali in lamiera di acciaio corten, quale schermo frangisole con funzione bioclimatica. La medesima dell’atrio, che consente la ventilazione naturale o il preriscaldamento dell’aria secondo le stagioni, con l’umidificazione naturale degli spazi distributivi anche grazie alla futura presenza di verde e alberature al suo interno.