I due architetti portoghesi hanno concepito e progettato l’edificio per adattarlo all’unica grande area rimasta libera all’interno del complesso, un lotto triangolare situato in prossimità di un incrocio sul bordo sudorientale del campus da cui il Museo trae la forma.
A caratterizzare il Museo, che si estende su una superficie di 16.800 metri quadrati, sono sicuramente due elementi: il primo, l’involucro esterno, realizzato in arenaria rossa di Agra importata dall’India che contrasta con il volume dell’ingresso realizzato con cemento bianco autoportante e con i rivestimenti interni in marmo bianco, mentre il secondo riguarda la complessa geometria degli spazi che si articolano in una sequenza di volumi scavati, aggettati o intersecanti, disposti lungo gli assi dell’incrocio che determina il profilo spigoloso del museo.
La disposizione degli spazi interni è stata concepita per garantire flessibilità e facilitare il flusso dei visitatori.
Siza e Castanheira, infatti, hanno organizzato le aree pubbliche, le sale espositive temporanee e l'auditorium al piano terra insieme ad una caffetteria affacciata sul cortile centrale. Un piano rialzato consente gli accessi la circolazione mentre una rampa conduca a al giardino pensile situato in copertura.
L’ultimo piano del volume rivolto ad est ospita al suo interno una collezione di design della scuola del Bauhaus, acquisita nel 2010 e che contra oltre 7 mila pezzi, mentre i piani superiori del volume esposto a sud contengono aree workshop per giovani artisti e gli uffici amministrativi.
Infine, archivi e aree tecniche si trovano nel piano seminterrato.
Crediti fotografici: Fernando Guerra | FG+SG, Carlos Costanheira