Nel 2021 la società Santini Spa acquista una delle aree industriali più ambite nella città di Bergamo essendo localizzata in una zona strategica molto vicina al centro e facilmente raggiungibile dall’autostrada, dalla stazione e dall’aeroporto. A partire dal 1960 una serie di edifici sono stati costruiti e posizionati abilmente all’interno dell’area oggetto del progetto e quindi del parco con alberi ad alto fusto rendendo questa location un posto ideale per uno sviluppo industriale urbano a corretta scala d’uomo. Particolarmente interessante è la palazzina uffici dove la mano dell’architetto Giuseppe Gambirasio che seguì le opere risulta essere ancora molto presente seppur ormai con chiari segni del tempo.
Alla base dell’intervento architettonico e di restauro c’era l’intento di dialogare con queste preesistenze di chiara memoria storica ma contemporaneamente di permettere a Santini, marchio tra i più importanti nel mondo del ciclismo, di esprimersi con la forza e il dinamismo che sono caratteristici della cultura aziendale e della famiglia oggi alla seconda generazione.
L’ approccio progettuale è stato innanzi tutto quello di ripulire l’area da alcuni edifici preesistenti e questo ha permesso di ampliare la volumetria del piano terra dell’edificio uffici così da creare spazi più adatti elle esigenze di rappresentanza e da aprirsi al nuovo concetto di includere il negozio aperto al pubblico all’interno dell’edificio uffici. Questo permette anche al grande pubblico di godere dell’architettura che era stata progettata negli anni 60 e che tanto caratterizza questo edificio sia dentro che fuori. La struttura di travi e pilastri con sagoma variabile in cemento armato è un elemento che evoca la potenza muscolare che un ciclista deve sprigionare per raggiungere i suoi obiettivi. La sagoma stessa delle travi e dei pilasti ricorda con impeto il disegno dei telai in carbonio delle bici moderne così abilmente sagomati e affinati nelle gallerie del vento.
“ Abbiamo deciso di alleggerire le colonne da tutta una serie di partizioni interne che nascondevano e sciupavamo questi capolavori in cemento armato optando per spazi ‘open space’ e, dove necessario, inserendo leggere suddivisioni interne in vetro. Questo ha permesso alla luce naturale di fluire all’interno degli spazi creando un interminabile modificarsi di ombre che trasformano la struttura a vista in cemento armato in una vera e propria scultura. Per ottenere uno spazio ampio e fortemente collegato alla vista del mondo esterno pur in un edificio che è molto profondo e che talvolta avevamo trovato troppo buio si è anche demolito e ricostruito in chiave contemporanea la vetrata centrale sopra il vano delle due scale che portano al primo piano. Così facendo fin dal piano terra e passando per il piano primo dove sono posizionati gli uffici si può godere della luce naturale e l’edificio vive il costante mutare della luce solare che è così amata dagli sportivi che desiderano vivere all’aria aperta” afferma Marco Acerbis
Caratterizzano l’intervento anche le due scale elicoidali in cemento armato gettate in opera negli anni 60, capolavori di progettazione ma soprattutto di costruzione. Il progetto interviene sulla scala che non era abbastanza generosa nel pianerottolo al piano terra creando dei nuovi gradini più larghi e avvolgenti verso la base. Un importante intervento di progettazione è stato dedicato ai parapetti con la ripetizione di un elemento ad ‘L’ in metallo curvato che funge da parapetto, gradino dopo gradino, permettendo alla scala di trasformarsi in un nuovo volume. La fessura che viene lasciata tra una L e l’altra permette alla luce di passare alleggerendo la scala e aumentando il senso di sorpresa quando la si utilizza. Al piano terra sono situati due grandi banconi, uno verso l’ingresso che funge da reception ed uno sul lato opposto che funge da bar. Sono elementi focali del piano terra che diventa un importantissimo luogo di aggregazione e rappresentanza dove gli addetti ai lavori si possono incontrare prima di entrare nello showroom con in mostra le collezioni dell’anno successivo o salire al piano primo negli uffici
Lo showroom insieme alla zona ristorante si trova sul lato opposto all’ingresso ed affaccia su un giardino privato. Al piano primo troviamo gli uffici disposti in open plan e separati tra loro da quinte composte da doghe sagomate e progettate su misura per gli spazi. Grande cura è stata posta agli aspetti acustici sia con l’applicazione della moquette a pavimento, sia con l’utilizzo di pannelli fonoassorbenti appesi a soffitto. L’illuminazione di tutti gli spazi è garantita da importanti lampade ad incasso che fanno luce diffusa, simile a quella naturale e dove necessario per esigenze espositive si è ricorso ai binari con proiettori.
Il tamburo sopra l’atrio è stato invece considerato dal punto di vista illuminotecnico come se fosse un grandissimo paralume, quindi sopra le travi sono stati posizionati dei proiettori ad alta potenza che illuminano le pareti del tamburo della vetrata e la luce indiretta ricade sugli spazi sottostanti con la stessa dolcezza e morbidezza di quella naturale.
Il nuovo Head Quarted di Santini Spa è un edificio in equilibrio tra storia industriale e cultura architettonica italiana degli anni sessanta, quando il Made in Italy come lo conosciamo oggi era agli albori ma già affermato e il mondo di oggi caratterizzato in questo caso da una azienda familiare che era già attiva in quegli anni e che ha continuato con successo un percorso di crescita e di innovazione decidendo di trasformare ancora una volta la storia in un futuro vincente.