Il complesso Nine Bridges Country Club, che si estende su una superficie di 16.000 metri quadrati, è composto da tre edifici diversi a loro volta sviluppati su 4 piani, un livello interrato e tre fuori terra, che si differenziano nella struttura.
Il primo edificio, considerato l’edificio principale e riservato ai membri regolari, si appoggia su una base di pietra (secondo la tecnica tradizionale coreana) ed è composto da uno spazio vetrato sormontato da una maglia a conchiglia. All’interno della base in pietra si trovano gli spogliatoi, i bagni e i locali di servizio mentre nella parte fuori terra si trovano la reception, una zona relax e una sala eventi.
Questo spazio, di circa 36 x 72 metri, è intervallato da colonne dalla forma ad albero che sostengono la copertura a maglia esagonale che richiama il tipico disegno dei cuscini estivi tradizionali coreani, favorendo la ventilazione naturale e mantenendosi al contempo solida ed ecosostenibile.
L’intreccio della copertura è stato realizzato mediante collegamenti legno-legno e scegliendo accuratamente le dimensioni della sezione in modo da ottenere uno standard di resistenza al fuoco di 60 minuti. Per la progettazione della copertura l’imprenditore edile, architetti e ingegneri con il supporto dell’azienda Design-to-Production hanno collaborato insieme alla realizzazione di nuovi software che permettessero di sfruttare appieno le potenzialità offerte dalle avanzate tecnologie di lavorazione del legno con sistemi computerizzati di calcolo, disegno e taglio, in modo da ottenere una configurazione che riducesse al minimo la quantità di legname necessario per la struttura e semplificasse inoltre il processo di assemblaggio dei componenti modulari.
Gli altri due edifici hanno, invece, una struttura diversa: quello riservato ai local è in acciaio, mentre quello dedicato ai VIP members è in cemento armato.
Con questo progetto Shigeru Ban ha vinto la medaglia d’oro 2010 della settima edizione del Premio Internazionale di Architettura Sostenibile Fassa Bortolo.
Crediti fotografici: Hiroyuki Hirai