Il progetto, che prende il nome dal suo indirizzo, si compone di 66 moduli, impilati l’uno sull’altro, per un totale di cinque piani di altezza, a formare un volume leggermente curvo che delimita una corte pubblica.
Proprio questo spazio è stato uno degli elementi principali per la definizione del progetto: uno dei requisiti, infatti, era che il sito dovesse rimanere permeabile, in modo da consentire alle persone di attraversare liberamente l’edificio.
La struttura è stata così concepita come un muro poroso, svuotata al piano terra in tre punti a creare un accesso allineato con un’apertura del fronte stradale dall’altra parte dell’isolato.
I prospetti nord e sud dell’edificio sono diversi l’uno dall’altro: se il primo si presenta uniforme e con ampie finestre opache per offrire maggiore privacy, il secondo è estremamente dinamico, movimentato dagli elementi prefabbricati e modulari che, leggermente sfalsati fra loro, danno vita a una serie di logge e balconi.
Internamente, gli appartamenti, dalle dimensioni che variano dai 60 ai 115 metri quadrati, sono disegnati in maniera essenziale e caratterizzati dall’uso di materiali come legno e cemento dalle nuance chiare in modo da permettere alla luce di invadere gli ambienti e dilatare lo spazio.
All’inizio del 2018, BIG e Lejerbo sono stati premiati dalla Danish Association of Architects con il Lille Arne Awards per aver privilegiato le qualità spaziali delle residenze e per la strategia di costruzione.
Crediti fotografici: Rasmus Hjortshoj