L’intervento, realizzato all’interno di un lotto libero in parte occupato da un edificio abbandonato, integra quest’ultimo inserendolo all’interno di un impianto a corte e sfruttandone la materialità e le caratteristiche visive per definire una continuità tra gli edifici.
Un rivestimento traforato e permeabile in mattoni, all’apparenza monolitico e compatto, infatti, richiama gli altri paramenti esterni e interni dell’università oltre che le facciate conservate della preesistenza.
I nuovi edifici si dispongono intorno a un vuoto centrale, fulcro sociale del progetto, direttamente accessibile dalla strada pubblica e dal quale si può raggiungere una lunga rampa rettilinea che connette tutti i livelli dell’edificio principale.
Crediti fotografici: Adrià Goula