Il team di architetti, tra i più noti studi di architettura nazionali, hanno lavorato insieme tre anni alla progettazione e alla costruzione di questo edificio, sede di un nuovo centro di ricerca e divulgazione delle tecnologie aerospaziali ma anche del centro civico di città.
Il centro culturale, voluto dall’amministrazione comunale e finanziato dall’European Regional Development Fund e dal Ministero della Cultura slovena, si ispira alle considerazioni progettuali contenute nella pubblicazione dell’ingegnere Herman Potocnik Noordung dedicata alla realizzazione di stazioni spaziali e satelliti geostazionari, dal titolo “Il problema della navigazione dello spazio - Il motore a reazione” (1928).
Sviluppato su tre livelli, l’edificio è concepito come una struttura in cemento a pianta circolare, avvolta da ampi cilindri concentrici di alluminio inseriti obliquamente l’uno nell’altro.
Entrando la hall d’ingresso circolare è abbracciata da una rampa che funge da percorso espositivo salendo verso al piano superiore. L’auditorium e sala espositiva superiore sono in comunicazione tramite un grande apertura centrale disegnata nella soletta che li separa, creando un ardito squarcio architettonico nella struttura e verso il cielo.
Crediti fotografici: Tomaz Gregoric