Con il suo corpo di fabbrica poco elevato che si trasforma spostandosi lateralmente lungo l’area, Fieldhouse muta da muro di contenimento a lunga copertura lineare, per poi diventare un paesaggio rialzato. Posizionato nel punto di confluenza tra valle e montagna, il progetto è caratterizzato da una pianta regolare e allungata, ma anche da un ardito prospetto geometrico che si misura con il paesaggio verticale. La struttura, a due piani, uno a livello zero parzialmente interrato e uno fuori terra con un’ampia terrazza, è realizzata in calcestruzzo armato faccia vista gettato in opera con tramezzature in laterizio. La facciata continua segue le geometrie e pendenze del sito, andando a formare un involucro uniforme ritmato da pilastri trapezoidali alternati e da tagli netti in corrispondenza delle aperture. Sul lato est, una slanciata torre d’illuminazione, alta 11 metri e assottigliata verso l’alto, fa da contrappeso al corpo disteso di Fieldhouse. Essa incorpora i pali dell’illuminazione in un unico elemento andando a demarcare l’angolo dell’edificio e diventando a sua volta un riferimento nel paesaggio. La torre è parte integrante del sistema di copertura, dove 52 moduli fotovoltaici sono distesi sulla superficie piana esterna. Il nuovo edificio, grazie a un impianto in grado di coprire i consumi energetici con fonti rinnovabili pari al 50% del fabbisogno totale, è certificato CasaClima A.
photo credits: Gustav Willeit