Il progetto si configura come un grande monolite all’interno del paesaggio urbano, con materiali che si differenziano notevolmente dall’ambiente costruito circostante ma che in realtà si armonizzano perfettamente con esso. Esternamente La Fontaine appare come una pepita sfaccettata per effetto del particolare materiale di facciata presente anche in copertura, una lega di rame, alluminio e stagno realizzata per ottenere un colore bronzo-dorato. Questo rivestimento, forato in alcuni punti attentamente studiati, permette ai muri esterni di apparire in modo differente a seconda dei diversi orari del giorno e al susseguirsi delle stagioni, apparendo a tratti quasi traslucido. La luce penetra negli ambienti interni anche attraverso la spaccatura che si crea tra i due blocchi principali che accolgono le palestre e che sono caratterizzate da ampie parti vetrate. La struttura del complesso è in carpenteria metallica. L’utilizzo dell’acciaio ha permesso la realizzazione di un volume articolato, caratterizzato da sfaccettature e da superfici con differente inclinazione che lo rendono particolare a livello volumetrico. Nella parte di edificio più piccola i pilastri sono profili scatolari che si intrecciano formando delle V, mentre le travi hanno una sezione ad “I” ed i profili saldati costituiscono la copertura. La porzione più grande presenta anch’essa strutture in elevazioni con travi a cassone, connesse in copertura a travi con sezione a H forate per il passaggio degli impianti e di strutture secondarie in tubolari circolari d’acciaio. Su entrambi i corpi, i plafoni interni sono costituiti dalla lamiera grecata. Dal punto delle azioni orizzontali, infine, i controventi di falda sono in profili tubolari e la struttura metallica è vincolata a un setto in cemento armato che fa da congiuntura tra i due corpi.