L’isolato costituisce un raccordo tra la nuova trasformazione urbana e il tessuto urbano a sud di essa; quest’ultimo è formato da edifici più antichi insediati secondo una logica di isolato perimetrale, da elementi “di transizione” – come le case esistenti su via Viganò, che aprono le loro corti verso la strada – e da interventi del secondo dopoguerra, contraddistinti da una disposizione più libera e altezze maggiori.
Insieme all’edificio denominato “La Corte Verde” che insiste sulla porzione nord dell’isolato, il complesso Novetredici costituisce rivede con decisione le linee guida del piano urbano per l’area al fine di dare vita a modello insediativo capace di rinforzare la struttura urbana esistente e al contempo di generare una nuova qualità ambientale.
La disposizione dei due complessi è dotata di un forte carattere urbano senza necessariamente ricreare un isolato perimetrale: i nuovi volumi edilizi si allineano infatti sui lati nord, est e sud al tracciato delle strade esistenti, mentre il lato ovest è lasciato aperto creando una forte comunicazione visiva tra il cuore verde e via Rosales.
Il volume previsto dal piano su via de Cristoforis – un corpo lineare alto che a causa del suo orientamento avrebbe gettato la sua lunga ombra sul giardino e creato un lato nord perennemente senza sole – è stato dal progetto diviso in due corpi distinti, uno più basso a ovest e uno più alto a est, uniti alla base da un atrio di ingresso comune dalle grandi superfici vetrate.
I due volumi edilizi combinano l’efficienza distributiva della pianta centrale con una grande attenzione al rapporto tra situazione urbana e orientamento solare, creando una progressione graduale tra fronti caratterizzati da ambiti murari solidi e parti contraddistinte da ampi terrazzi che insieme danno vita a uno “schermo abitato”.
Il profilo a gradoni del corpo ovest materializza i limiti volumetrici esistenti in relazione alla prossimità con gli edifici storici di corso Como, mentre quello ad est valorizza l’ampiezza di via Viganò e le viste lunghe sulla città storica e i nuovi interventi di Porta Nuova.
Crediti fotografici: Filippo Poli