Il suo impianto ha badato a evitare gli sfrangiamenti delle periferie organizzando gli edifici secondo tipologie urbane: palazzi con affacci sulla strada, portici, corti centrali, stratificazione di funzioni.
La planimetria è articolata in tre blocchi paralleli a via XXV Aprile e in due stecche basse ad essa perpendicolari, con due corti: la prima chiusa e la seconda, a U, aperta sulla laterale via Mazzini. Gli edifici hanno altezze diverse, da due a cinque piani, e diverse destinazioni: negozi a livello stradale, uffici al primo piano, e sopra le residenze. Sotto il complesso c’è un parcheggio di 220 posti/auto cui si accede dall’intersezione dei percorsi pedonali.
L’intero progetto si è sviluppato, in pianta e in elevazione, a partire da un modulo suddiviso in sottomoduli, il che ha permesso, entro la rigidità del sistema, la flessibilità di alcuni elementi, come la posizione delle bucature delle facciate.
I materiali sono stati scelti in base a criteri di sostenibilità e durevolezza.
Gli edifici hanno tutti un doppio affaccio, garanzia di ottima ventilazione naturale degli alloggi.
In esterno il disegno planimetrico delle corti è organizzato con lo stesso modulo degli edifici. La corte chiusa comprende uno spazio pedonale ombreggiato da sei lecci e rallegrato da fioriere il cui bordo serve anche come sedile.
L’intero complesso può essere colto da via XXV Aprile attraverso un cannocchiale prospettico lungo 140 metri: visivamente, lo spazio, rastremandosi verso l’interno, esalta la prospettiva e proietta all’interno.
Crediti fotografici: Frigerio Design Group