Dal brief iniziale all’analisi organizzativa, dalla definizione dello space budget alla ricerca dell’edificio più adatto con i broker immobiliari, dalle valutazioni tecniche ai test fit, quindi all’aggiudicazione della gara per implementare tutte le fasi successive: space planning, concept design, progettazione esecutiva e cantiere. Per completezza metodologica, il progetto Coca-Cola HBC si può definire un caso “da manuale” dei servizi offerti da DEGW. La ricerca dell’edificio adatto per Coca-Cola Hellenic parte dall’analisi dei building che ospitano gli uffici del Gruppo CCHBC, per capirne la densità, il modo di lavorare e di utilizzare lo spazio ufficio, ma anche per avere chiarezza riguardo le dimensioni standard, qualità ambientali e infine le caratteristiche tecniche.
L’edificio è selezionato all’interno di una shortlist, risponde alle esigenze del Cliente riassumendo in sé diversi benefici: la razionalità del layout, che ha permesso una comunicazione fluida e buone adiacenze funzionali tra i dipartimenti (prima distribuiti in un edificio a T che determinava alcune discontinuità di relazione); la potenzialità dello stabile ad assorbire eventuali espansioni future (dei 7 piani complessivi, Coca-Cola HBC ne occupa attualmente quattro – dal 4° al 7° – più metà del piano terra con la reception e l’area client e training); la continuità territoriale con la sede precedente (e con quella di The Coca-Cola Company che risiede nella stessa area), un fattore di indubbia attenzione nei confronti del personale trasferito.
Il progetto della nuova sede di Coca-Cola HBC punta su alcune leve fondamentali nella configurazione dei nuovi spazi: tecnologia (e implementazione di una decisa politica di smart working), flessibilità e comunicazione (con una capillare diffusione spaziale del brand). Il concept progettuale sviluppa queste premesse a partire dalla stessa identità operativa del Cliente, facendo convergere le due attività essenziali di Coca-Cola HBC (produzione/imbottigliamento e distribuzione) in un frame che ne sintetizza le icone (il tappo, la cassa). Ne nasce un leitmotiv grafico variamente declinabile per diverse ma coerenti opzioni d’uso dello spazio: scalato a opportune dimensioni, diventa spazio interattivo di supporto; incassato in nicchia, è uno spazio espositivo che ospita e valorizza il prodotto; come semplice superficie di colore, diventa un campo grafico dedicato alla comunicazione.
Intorno a questa idea si sviluppa l’identità del brand, concentrata nel nucleo centrale dei supporti ai diversi piani e arricchita di grafica e dettagli costruttivi nobilitanti: una fascia in lamiera verniciata di rosso che marca tutti i profili e le soglie di nicchie, booth e meeting room; pellicole a parete o gigantografie su alluminio che personalizzano le diverse sale meeting; un dispositivo studiato ad hoc che racconta i prodotti a molteplici livelli – descrizione verbale, oggetto fisico e grandi immagini ambientate (prodotte attraverso un concorso aperto a giovani fotografi) – e tutto segue una logica espositiva quasi museale.
Crediti fotografici: Dario Tettamanti