Obiettivo principale del progetto era l’inserimento coerente delle nuove strutture nell’ambiente, definito anche “osmosi con il paesaggio” dall’architetto Roselli, attuato mediante una mimetizzazione degli edifici coerente con le normative regionali e nazionali promulgate per la tutela del paesaggio.
Ma il progetto non è solo mimesi, ma un vero manufatto architettonico che si lega nei materiali e nei suoi aspetti costruttivi al contesto in cui sorge. Muri dall’andamento sinusoidale segnano il paesaggio costiero, ospitando nelle loro anse le camere. Realizzati in parte in laterizio, i muri sono poi stati rivestiti poi in pietra arenaria a spacco disposta in maniera irregolare a ricordare un muro a secco, elemento costruttivo della tradizione edilizia locale.
I tetti proseguono l’idea di mimesi e si propongono come un’ulteriore facciata: trattati come tetti verdi, le coperture presto verranno completamente assorbite dalla vegetazione circostante dando così l’impressione che il complesso sia un semplice paesaggio terrazzato.
Anche i bungalow, coerentemente con il concept progettuale, sono stati concepiti per ridurre al minimo il loro impatto visivo, in armonia con il paesaggio circostante. Per questo motivo è stato scelto di mantenere ben visibile la natura temporanea delle strutture e di utilizzare per la loro realizzazione un sistema prefabbricato in grado di sfruttare al massimo le capacità tecnologiche del legno e della produzione industriale.
Crediti fotografici: King Roselli Associati