Situato all’estremità meridionale del Parco Chaoyang di Pechino, il complesso comprende 10 edifici che si estendono su una superficie di 220.000 metri quadrati e che richiamano il concetto di “Shanshui City”: il progetto spinge al limite il processo di urbanizzazione di Pechino, creando un dialogo tra ambiente artificiale e paesaggi naturali.
La volontà di MAD Architects era infatti quella di creare edifici riecheggianti il paesaggio naturale in modo da reintrodurre la natura all’interno della dimensione urbana.
Sul lato nord, in corrispondenza di un laghetto, sono collocate due torri per uffici disegnate come se le forze naturali di erosione le avessero scolpite.
Situati a sud delle torri, quattro edifici commerciali appaiono morbidi e arrotondati, come se avessero subito un lungo processo di erosione.
Nonostante sembrino disposti casualmente, gli edifici si relazionano fra loro per formare un giardino urbano protetto ma aperto dove le persone possano radunarsi e godere di un po’ di natura in città.
I due edifici residenziali a più livelli sono situati non lontano nella zona sud-ovest del complesso e continuano il concetto di “open air living” con i balconi sfalsati che offrono a ogni unità un’esposizione ottimale.
Il paesaggio che si viene a formare tra gli edifici comprende pini, bamboo, rocce e stagni: sono tutti elementi del paesaggio orientale che mettono in relazione architettura contemporanea e tradizione. L’artista giapponese Kenya Hara è stato chiamato per progettare la segnaletica del sito.
Il progetto ha ricevuto la certificazione LEED Gold Certification del Green Building Council USA: le alette verticali posizionate sulle facciate di vetro degli edifici funzionano come sistema di ventilazione e di filtro per migliorare l’efficienza energetica, agevolando il raffrescamento degli interni. Alla base delle torri il laghetto serve come sistema di raffreddamento durante l’estate, riducendo le temperature interne.
Crediti fotografici: Hufton+Crow