La nuova struttura si inserisce come ultimo gioiello architettonico all’interno della cittadella Ferrari, dove spiccano edifici progettati da grandi firme dell’architettura nazionale e internazionale a partire dal 1977. Parliamo, ad esempio, della galleria del vento progettata da Renzo Piano, del Centro per la meccanica e l’Edificio per la verniciatura delle scocche di Marco Visconti, del Centro per la logistica sportiva di Luigi Sturchio, del Centro per lo sviluppo del prodotto di Massimiliano Fuksas, della Fabbrica di motori di Jean Nouvel e, per finire, del Quartier generale della squadra della Formula 1 di Wilmotte & Associés, inaugurato nel 2015.
A caratterizzare l’edificio è la sua particolare e iconica sagoma che si anima la notte riempiendosi di colore. Il suo involucro, infatti, si ispira ai concetti di velocità, energia e accelerazione e prende spunto dagli eleganti profili delle auto scultoree prodotte dall’azienda.
Davide Padoa, a capo dello studio Design International, ha descritto le linee dell’edificio come accelerazioni che creano un’intersezione dinamica di superfici piane e curve.
La facciata da 3000 mq è composta da una serie di pannelli triangolari di alluminio stirato dorato e vetro chiaro appesi a una struttura metallica che donano un effetto di leggerezza e sospensione.
I pannelli della facciata sono staccati l’uno dall’altro di qualche centimetro, dando così l’impressione che l’edificio sia esploso e fotografato in quell’istante. Un’espressione che cattura lo scatto, la velocità e l’eleganza sportiva del DNA Ferrari.
L’edificio, che si estende su una superficie di 5.600 mq distribuiti su quattro livelli, ospita al piano interrato il garage dei modelli; al piano terra la reception, la mensa aziendale e la modelleria, che occupa circa l’80% della superficie. Al primo piano si trovano gli uffici e l’open space dei designer e dei modellatori virtuali, mentre all’ultimo piano trova posto la sala presentazioni.
Crediti fotografici: Design International