I progettisti hanno immaginato due dimensioni: una sospesa cui danno forma due bolle ellissoidali trasparenti, ed un’altra sommersa, scolpita nel terreno. Le due bolle sospese, sfalsate e sovrapposte, ospitano i laboratori del centro di ricerca, mentre nella caverna sotterranea trova spazio un auditorium con cento posti a sedere. Una vitrea trasparenza infonde leggerezza alla struttura sospesa, da cui è possibile ammirare il paesaggio montano del Montegrappa; a questa si contrappone la materialità del cemento armato utilizzato per l’auditorium interrato. Le due dimensioni sono messe in comunicazione da una rampa discendente, utilizzabile anche come platea all’aperto. La contrapposizione delle due platee inclinate crea un’unica arena dalla quale lo spettatore può ammirare l’andamento irregolare delle pareti del muro inclinato. Uno specchio d’acqua sul piano verde del prato funge da punto di congiunzione tra il mondo fluttuante e quello sommerso. Lucernari subacquei filtrano di giorno i raggi solari e diffondono luce nello spazio, mentre di notte si trasformano in sorgenti luminose. Un’opera che fonde funzionalità e suggestione nel totale rispetto del verde circostante che diventa elemento significativo, e non mera cornice, della futuristica struttura.
Crediti fotografici: Archivio Fuksas, Matteo Danesin, Maurizio Marcato