Il Groot Klimmendaal si trova a nord-ovest del centro urbano di Arnhem, dove l’abitato lascia il posto ad una fitta vegetazione di faggi. Si inserisce all’interno di un terreno di 9.4 ettari che verrà gradualmente trasformato dal masterplan di Koen Van Velsen che prevede la demolizione di una densa edilizia estensiva e la ricostruzione di tre nuovi blocchi compatti che ristabiliscono il corretto rapporto tra costruito e natura.
Una valorizzazione sostenibile dell’ambiente da attuarsi con tre fasi di programmazione: la prima, ha riguardato la realizzazione del Centro Riabilitativo; la seconda, consisterà in un ampliamento del lato sud che verrà estruso con un nuovo volume. I pilastri antistanti l’attuale portico d’ingresso già presentano le testate predisposte per gli ancoraggi dei futuri solai. La terza fase prevede l’ultimazione delle demolizioni e la realizzazione di due edifici ad 1 e 2 piani che ospiteranno un centro didattico ed un complesso residenziale.
Nonostante l’imponenza della volumetria, il progetto adotta accorgimenti che tendono a dematerializzarne l’impatto, come ad esempio: la riduzione dell’attacco a terra che slancia verso l’alto i volumi, gli aggetti di 14 metri del lato sud che si aprono a ventaglio nel vuoto, le fasce vetrate basse su cui si riflette il paesaggio, la cromia mimetica dei rivestimenti opachi in alluminio anodizzato che ricordano le tonalità dei tronchi degli alberi e del terreno.
Strategie che ribadiscono il valore della vegetazione che si insinua nella modellazioni degli aggetti ed entra a far parte degli interni di un edificio di 14.000 mq che ha richiesto 12 lunghi anni di lavoro: otto di progettazione e quattro di cantiere.
Il Centro di Riabilitazione di Arnhem propone un Modello sanitario in cui le attività terapeutiche interagiscono con quelle socializzanti, che possono riguardare l’intrattenimento, l’educazione, la formazione professionale.
All’interno del Groot Klimmendaal si trovano quindi un fitness center con tutti i più moderni macchinari per la riabilitazione psico motoria, palestre, una piscina, ambulatori, uffici ma anche un ristorante ed un teatro, fruibili sia dai pazienti che dalla scuola e dalla comunità locale.
È un Istituto unico in Olanda per qualità e concezione della cura che utilizza la musica, il teatro, gli eventi multimediali come parte integrante del percorso terapeutico.
La sfida del progetto è stata quella di realizzare un Centro che non seguisse le logiche estetiche di una struttura sanitaria, ma quelle di un centro civico che dialoga con il contesto ed evolve con i bisogni dell’eterogenea comunità degli utenti. L’atmosfera aperta, vitale ed accogliente offre ambienti in cui è spontaneo inserire funzioni di cura, ma che al tempo stesso non precludono altre destinazioni d’uso future. L’organizzazione planimetrica sfrutta al massimo lo spazio all’interno di una pianta regolare a forma rettangolare, resa però dinamica da inedite soluzioni materiche per i prospetti e per l’interior.
Giochi di vuoti e pieni, cromie e luci, costruzione e paesaggio, opacità e trasparenze, addolciscono l’impatto dell’intervento e creano contrasti e armonie, che vanno aldilà dello stretto necessario e della funzionalità. Vi è una chiara volontà da parte di Koen Van Velsen di rifiutare tutto ciò che appartiene agli stereotipi dell’edilizia sanitaria e cioè: corridoi lunghi, stretti e monodirezionali, controsoffitti a quadrotti ispezionabili, paracolpi alle pareti, tinteggiature anonime, pavimenti in linoleum con sgusce di raccordo.
Le lunghe facciate vetrate sono associate a quattro pozzi di luce che tagliano l’edifico dal secondo al quarto piano, inondando di luce naturale gli interni, da cui si percepisce sempre la vista della Natura che diviene una presenza tangibile e rassicurante.
Crediti fotografici: Rob't Hart