Il progetto si è sviluppato a partire dalle analogie con l’attività di ricerca in continua evoluzione portata avanti dalla ZIP: il Centro, infatti, è stato concepito a partire da principio di “organismo in grado di assecondare il processo di crescita del bambini”, basato su un sistema pluricellulare in continua modificazione che segue le tappe di sviluppo dai tre mesi ai sei anni.
La struttura della scuola è formata da quattro “aule – cellule”, ognuna corrispondente a una specifica fascia d’età, completamente immerse nel verde e disposte radialmente rispetto al cortile centrale. Nello spazio connettivo trovano posto i dormitori, mentre a nord sono collocati i servizi generali, l’ingresso e la centrale tecnologica.
Tale configurazione permette di avere uno spazio fluido a misura di bambino, ove l’architettura svolge un ruolo didattico e di orientamento, anche grazie alla personalizzazione degli spazi esterni ed interni, con mosaici artistici che riproducono i disegni dei bambini nelle diverse fasi evolutive.
Dal punto di vista della sostenibilità ambientale la forma dell’edificio, il suo orientamento e le prestazioni dell’involucro sono stati studiati per ottimizzare l’apporto solare, la ventilazione e l’illuminazione naturali, in modo da raggiungere il massimo comfort interno.
Alcune strategie messe in atto sono anche il recupero dell’acqua piovana, riutilizzata per tutti gli usi non potabili, l’utilizzo di un impianto di ventilazione meccanica con recupero di calore, l’utilizzo di un impianto geotermico a pompa di calore, che alimenta l'impianto a pannelli radianti per il rinfrescamento-riscaldamento e l’utilizzo di pannelli solari e fotovoltaici integrati nella copertura.
Crediti fotografici: Consorzio ZIP, Andrea Chillemi