Sviluppato da DAP Studio, l’edificio ha posto l’accento sul ruolo degli spazi aperti e sul progetto del suolo, in quanto opera pubblica in grado di attrarre flussi di utenti e di cittadini in diversi orari della giornata.
L’edificio è organizzato su due livelli e, perimetralmente, il livello superiore aggetta fortemente rispetto a quello inferiore. L’idea è quella di un grande volume compatto, rivestito in policarbonato, che appare sospeso e sotto il quale il disegno degli spazi aperti si insinua e si fonde con il sistema degli accessi e degli spazi interni. Notevole è l’importanza che assumono gli spazi di intermediazione e di passaggio tra interno ed esterno; due corti aperte al cielo perforano il grande volume sospeso portando aerazione e luce naturale al piano terreno. Alla semplicità e compattezza dei volumi esterni corrisponde la complessità degli spazi interni. I volumi che racchiudono gli spazi principali della biblioteca, infatti, sono tutti leggibili come forme geometriche tridimensionali che organizzano il percorso riproponendo, in un interno, un’articolazione analoga a quella della città.
Nell’ampio spazio a doppia altezza della biblioteca le diverse aree funzionali appaiono come volumi indipendenti e di differente altezza collegati in quota da passerelle leggere e tutti in forte rapporto visivo con lo spazio esterno del patio centrale.
Crediti fotografici: Alessandra Bello