Il Centre Culturel pensato da UNStudio per EuropaCity, l’eco-quartiere della Grand Paris il cui masterplan è stato curato da BIG, sarà un “cinéma en plein air”.
Pensato secondo un nuovo modo di concepire l’arte cinematografica, il complesso è concepito come uno spazio pubblico ed allo stesso tempo come un laboratorio culturale, andando al di là delle tradizionali sale di proiezione.
Il design si concentra sull’idea di democratizzazione dell’arte cinematografica, che diviene attività interattiva, sociale e soprattutto accessibile. Oltre alla classica “scatola nera” vi saranno anche altre attività culturali e per il tempo libero.
Il progetto prevede la costruzione di tre volumi interconnessi che emergono dal pavimento, mentre lo spazio aperto circostante si sviluppa come un tappeto vegetale al di sopra della copertura dell’edificio. Questi spazi pubblici in copertura non soltanto offrono la possibilità di posizionare schermi all’aperto ed ospitare ristoranti e cafes, ma offrono anche una vista panoramica completa sullo skyline parigino.
All’ingresso i visitatori sono introdotti al di sotto della parte più bassa del tetto in pendenza. Da qui lo spazio si apre nella lobby centrale, da cui i visitatori possono gettare lo sguardo sul processo di produzione cinematografica che avviene nello spazio sottostante. I tre blocchi, disposti attorno allo spazio centrale del foyer, sono infatti organizzati in base al genere cinematografico.
Un’attenzione particolare è stata data alla necessità di evitare di ombreggiare nell’arco dell’anno l’edificio adiacente destinato ad hotel. Inoltre, un attento studio sull’influenza del vento e del sole sono stati utili ai fini del progetto architettonico e alla definizione della volumetria, così da assicurare il comfort interno, massimizzando l’entrata della luce naturale e minimizzando l’impatto del vento sulla struttura. Ciò è concretizzato attraverso l’inserimento in facciata di elementi in acciaio perforato, strategicamente posizionati per sfruttare i venti dominanti e fornire una ventilazione naturale per gli spazi interni.
In aggiunta, le emission di CO2 sono ridotte al minimo e l’acqua piovana viene riutilizzata; la vegetazione sul tetto fa da schermo protettivo all’entrata eccessiva di calore e, al contempo, impedisce al calore interno di disperdersi verso l’esterno.